Rivolta femminista, rivendicazioni sociali, lotta contro l’America di McCarthy: tutto vero ma c'è molto di più.
Una storia non porta mai avanti un messaggio univoco perchè la scrittura è alimentata da numerosi sottotesti; lo sguardo del regista sul mondo risulta un punto focale attorno al quale ruotano gli occhi dei protagonisti, degli spettatori e special modo del significato storico che uno sguardo assume in un determinato luogo e in una determinata epoca.
Inoltre l’esperienza del pubblico con il cinema narrativo, dall’avvento delle tecnologie digitali, della rete e della tecnologia peer to peer, ha subito una radicale trasformazione nel corso del tempo: la pratica onirica della sala cinematografica ha lasciato il posto ad una (possibile) continua rielaborazione delle immagini e del loro significato.
Lo spettatore spesso per vedere un film non è costretto a recarsi nella sala cinematografica perché può trovarlo, dopo pochi giorni dalla sua uscita, in streaming o in download in rete; sorvolando sulle questioni etico-legali ci soffermeremo sulla radicale trasformazione dell’ esperienza cinematografica e del suo intero apparato tecnico.
Attraverso questi mezzi lo spettatore entra di fatto nella narrazione acquisendo i mezzi tecnici per una totale rielaborazione del film attraverso il proprio squardo; si pensi ad esempio ai link di siti di condivisione video (come YouTube) e alla proposta di video in linea con il video centrale e con gli interessi dell’utente; vengono a crearsi veri e propri montaggi che creano film diversi ad ogni visione.
Non esiste più il film come esperienza unica, solo uno dei tanti possibili che vengono a crearsi ad ogni nostro click: in questo modo rielaborare il cinema significa rielaborare la nostra visione del mondo.
Il primo film in terra americana di Laurent Cantet non si sottrae a questa dinamica e questo passaggio risulta ancor più decisivo se pensiamo alla censura in cui il film è incappato nel nostro paese.
Nelle motivazioni ufficiali si legge: “… per le continue e ripetute condotte di rottura delle regole con modalità violente" e "il farsi giustizia da sole" a cui possiamo aggiungere la rappresentazione degli adulti come totalmente negativi, si ritenne che tutto questo ponesse seri problemi di elaborazione in un minore di anni quattordici che potrebbe avere difficoltà a contestualizzare ed essere tentato da comportamenti emulativi.
Risulta difficile infatti, per un minore degli anni quattordici, la contestualizzazione che renderebbe maggiormente elaborabili e comprensibili i meccanismi che caratterizzano la storia. Peraltro, il gruppo delle ragazze viene presentato in veste eroica e anche per questo le condotte a rischio possono essere lette come attraenti”.
Queste le proteste di Cantet e di Teodora Produzioni.
Ciò che non è stato ancora analizzato è il perché il film nonostante la censura, non solo sia liberamente disponibile sulle piattaforme streaming il che ci fornisce la possibilità di chiarire come l’uso dei vari medium trasformi radicalmente sia l’opera sia gli effetti sullo spettatore e sulla comunità.
Il cinema, attraverso il suo legame imprescindibile con i new media, torna a essere un vero e proprio atto politico e la stessa visione del film si carica di ulteriori sguardi e significati.
Foxfire, ragazze cattive, visto in Italia attraverso la rete è un film diverso da Foxfire, confessions d'un gang visto liberamente in qualunque altra parte del mondo esattamente come la nona sinfonia di Beethoven, suonata da Wilhelm Furtwängler alle celebrazione del compleanno di Hitler è un'opera diversa dalla nona sinfonia suonata nei lager nazisti, o da quella che ascoltiamo liberamente nelle nostre case.
E’
di questa tensione creativa che Foxfire
vive. Poco importa che risulti essere sul piano formale un passo
indietro rispetto a La
classe perché
l’esperienza cinematografica classica oggi risulta del tutto
anacronistica. Basti pensare al Kinoglaz
di Dziga
Vertov, all’Histoire(S)
Du Cinema di
J.L. Godard, al film Redacted
di B. De Palma o alla serie Tv Black
Mirror.
Il
cinema oggi è un intreccio di tanti possibili Link che aprono
ulteriori possibili schermi e occhi bio/meccanici che interrogano e
creano un montaggio tra la storiografia, la storia del cinema e le
vicende che l'autore ci narra trasformando il film che diventa una
visione di comunità (o
di una comune) acquisendo un valore storico/politico.
Film da vedere e
da mettere in relazione con i più diversi stili cinematografici.
Se l'articolo ti è piaciuto iscriviti al nostro blog e seguici su Facebook e Instagram
Claudio Suriani Filmmaker
Nessun commento:
Posta un commento