Uno degli aspetti più interessanti di Nanny la governante ( Seth Holt, 1965) è la costruzione magistrale della tensione hitchcockiana: lo spettatore viene introdotto, attraverso una scrittura tipica del thriller anni '60, in un vortice di follia con un'accurata caratterizzazione dei personaggi e del contesto sociale di riferimento.
L'anima oscura di Bette Davis, già incontrata nel capolavoro di Robert Aldrich Che fine ha fatto Baby Jane? (1962) emerge ancora una volta presentandoci un personaggio caratterizzato da una lucida follia e fortemente ispirato alla caratterizzazione del Norman Bates di Psycho (Alfred Hitchcock, 1960).
L'indagine nei meandri di una psiche alienata porta con sé un ritmo narrativo capace di scoprire in ogni passaggio la natura profondamente perturbante di un'attrice diventata simbolo di un'America lontana dal sogno hollywoodiano. Uscito nel 1965, insieme a Repulsione (Roman Polanski, 1965) il film di Seth Holt si inserisce nello stesso filone ricalcandone le atmosfere.
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